Un altra gf ex Campagnolo (a me piace chiamarla così) messa in saccoccia … una delle gf che più amo,  forse perché la prima che ho corso, già 11 anni fa ! Con una bici d’epoca da far invidia a qualche partecipante dell’Eroica.
Quella si che era bella e dura, con le mitiche salite di Cima Campo – Le Ej – Croce d’Aune.

Ma dopo questo amarcord passiamo alla cronaca.

Si parte alle 7.30 ad un’andatura che personalmente mi fa sudare non poco. Prima per agganciare i primissimi e poi per entrare nelle posizioni di testa nell’imbuto della Valle del Mis. Fondamentale per non affrontare a passo d’uomo le impervie gallerie da inferno Dantesco.

Mission compiuta. Entro in valle nei 30, tengo le posizioni fino a 3/4, ma quando l’andatura cala un pochino inconsciamente mi rilasso e mi ritrovo imbottigliato nella pancia del gruppo.
Che pirla che son!
Poche posizioni perse, ma letali.
Un paio di numeri da funambolo per non cadere e piede a terra al ingresso delle ultime due gallerie.
Il gruppo è un lungo serpentone.
Xazzo ! Guardo la testa e sono indietrissimo … proprio in vista delle prime rampe della Forcella Franche.
Rinnovo l’ingiuria: che pirla che son!
Nonostante il gap accumulato decido comunque di non forzare più di tanto e di salire con i battiti sotto stretto controllo. Tattica al risparmio che comunque mi consente di tenere le posizioni nel tratto duro iniziale, e recuperare nella seconda metà.
Un vero peccato, sono certo che senza quella coglionata avrei potuto tenere le ruote di un gruppetto migliore.

Arriviamo al bivio corto/lungo.
Tantissimi del gruppo deviano per il lungo mentre nel corto rimaniamo meno di una decina. Affrontiamo la forcella Aurine (per me) a buona andatura, come anche il successivo “strappetto” del Passo Cereda.
Riprendiamo qualche superstite dal passato glorioso.
Affrontiamo ad andatura non esagerata i km che portano a Ponte d’Oltra. Abbiamo il giudice di gara sempre alle costole pronto ad “evidenziare“ ogni minima sbavatura: vedi rotonda presa contromano!
Alcuni sono presi da crampi, io per non essere da meno, un po’ più tardi sulle prime rampe del Croce, ma poi per fortuna passa tutto.
Saliamo ad un’andatura che già a parecchi fa male, anche se la selezione decisiva avviene sull’ultima rampa bastarda. Rimaniamo in 5 (da 12/13), poi in 4 e mezzo: l’ultimo km cedo una decina di secondi che recupero in discesa. Tempo di scalata 38 e qualcosina.  Non un granchè.

Questa la mia corsa, non certo esaltante, anche se non mi aspettavo nulla di più visto la condizione fisica delle ultime settimane.  Sono convinto però che con maggior attenzione si poteva fare meglio.
42° ass in 4h01’50” più o meno come l’anno scorso, tenendo conto che è aumentato il chilometraggio, + 3 km.
Tattica però completamente  diversa. Il voler rimanere agganciato al gruppo dei primi nella prima salita, l’avevo poi pagato con gli interessi sul Croce (grazie Guerriero!!!).